Il museo intende offrire una panoramica completa degli usi e dei costumi del mondo rurale, per mezzo di un percorso espositivo che riguarda la lavorazione della terra, la semina, la raccolta del frumento, del granoturco e della barbabietola, l’ambiente della stalla, il ricordo delle “rogazioni” e la benedizione delle stalle. Sono inoltre rappresentati vari ambiti tipicamente agresti: i lavori domestici, la lavorazione della canapa e la tessitura, il calzolaio, il falegname e il fabbro. Sono esposti anche vecchi giochi ed è riprodotta fedelmente un’aula di scuola con tutti gli annessi tipici di 50 anni fa. Si possono inoltre ammirare carrozze e carri agricoli, attrezzi per la vendemmia e la produzione del vino, nonché oggetti e suppellettili tipici di una casa contadina. A ricordo delle guerre mondiali è riservata una sala con diversi reperti, che testimoniano le tragiche esperienze vissute dai nostri predecessori.
Il Museo della Civiltà Contadina è allestito al primo piano del grande chiostro del Cinquecento annesso all’Abbazia (Agostiniana quindi Camaldolese) di Santa Maria a Carceri. Il monumentale complesso architettonico di per sé merita la visita sia per la grandiosità dell’edificio, il cui nucleo originario risale alla fine del X secolo, sia per la pregevolezza degli affreschi attribuiti a Salviati e Jacopo da Montagnana e un dipinto dell’Annunciazione di Luca da Reggio. Si può prolungare la visita usufruendo del parco circostante per soste e picnic e degli spazi riservati per giochi e momenti di svago. In caso di maltempo, gli stessi servizi sono ospitati in un’ampia sala polivalente che offre inoltre servizio di bar e ristoro.
Come erano le case dei nostri bisnonni contadini, artigiani e lavoratori di campagna? Come si svolgeva una giornata tipo? E i bambini di una volta? Come si divertivano e giocavano? I loro genitori come si procuravano il necessario per mangiare, vestire e scaldarsi? Sabato 3 ottobre vi proponiamo una visita speciale alle collezioni del Museo della civiltà contadina di Carceri che ci aiuterà a rispondere a queste e tante altre domande, sulla vita di un tempo e non solo.
Il Museo della Civiltà Contadina è ospitato in quello che era un tempo il luogo più riservato del Monastero, dove si trovavano le celle dei Monaci Camaldolesi. L’obiettivo del Museo, che espone oggetti che sono stati donati dalle famiglie del luogo e diversi attrezzi e mezzi agricoli donati anche dalle comunità limitrofe, è mantenere viva la memoria di quella che, nei primi anni del 1900, era la vita della comunità agricola nell’area della Bassa Padovana.
Pagina aggiornata il 13/07/2023